Malasanità e Terapia Inadeguata
Parlando di malasanità i casi di terapia inadeguata sono frequenti ed integrano gli estremi della colpa medica a prescindere dal fatto che siano o meno causati da una errata diagnosi di partenza.
Infatti, anche qualora gli accertamenti eseguiti abbiano correttamente portato alla luce l’effettiva patologia sofferta dal malato, capita sovente che le cure prestate si rivelino inidonee o addirittura peggiorative per la salute del paziente.
Il dato inquietante rilevato dal nostro studio legale è che il numero e la casistica di questi episodi di Malasanità, che meriterebbero il giusto risarcimento, risulta in progressiva e costante crescita.
A titolo esemplificativo segnaliamo come in dieci anni, all’interno dell’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano, siano aumentate del 32% le pazienti che hanno ricevuto terapie oncologiche inadeguate in strutture ospedaliere periferiche.
“Dall’analisi – ha spiegato Francesco Raspagliesi, Responsabile della oncologia ginecologica all’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano – è emerso che il 25% delle pazienti ricoverate poi presso l’INT ha subito un trattamento inadeguato con significativo danno prognostico e un altro 43% è stato sottoposto a un trattamento inadeguato con danno prognostico moderato”.
Ovviamente la casistica è molto ampia ed investe molteplici branche della medicina, con prevalente concentrazione nel campo oncologico ove le conseguenze dell’inadeguata terapia sono spesso le più serie per il paziente.
Malasanità e Terapia Inadeguata: la nostra esperienza
Il nostro studio legale ha affrontato numerosi casi di Malasanità riconducibili a terapie inadeguate, ottenendo il dovuto risarcimento del danno in favore del cliente o dei suoi eredi. A titolo esemplificativo:
- trattamento di infezione nosocomiale, trattata in modo superficiale e inadeguato con toelettature locali e camera iperbarica, e sfociato in gangrena gassosa e shock settico irreversibile con conseguente decesso del paziente;
- terapie oncologiche inappropriate che hanno comportato l’evolversi della patologia fino al decesso del paziente;
- frattura complessa, associata a lussazione, trattata conservativamente in luogo della necessaria riduzione e sintesi chirurgica, con conseguente viziosa consolidazione e comparsa di grave condropatia per alterazione dei rapporti articolari.